Dico la mia…
Ciao a tutti, sono il garante…scherzo, sono Nino,
avevo preparato una lettera da postare su tutti i blog ma poi non mi sentivo mai di pubblicarla.
Beh, è questa:
SALVE A TUTTI,
Scrivo queste righe dopo aver ragionato un po’ e letto diverse cose sul ruolo di garante.
Come ho già detto sono a disposizione per dare voce al pubblico della Fortitudo a difendere un’idea e uno spirito che ci appartiene da tanto tempo.
Il mio primo desiderio è quello di tenere uniti tutti i tifosi Fortitudo.
Questo ruolo è nuovo, cercherò di capire quale può essere il modo migliore per fare le cose. Insieme.
Questa estate è successa, a Bologna, una cosa che alcuni hanno sottovalutato.
Si era davanti ad una situazione catastrofica della Fortitudo:
– scesa di due categorie in poco più di un mese
– un futuro reso incomprensibile da una proprietà che non ha mai dialogato col suo pubblico in modo semplice, chiaro e trasparente.
Davanti a questo ci si è ritrovati, alla fine di luglio, in più di 600 per capire e per testimoniare alla città una passione.
Forse per qualcuno questo è normale, come ho sentito dire, per me no.
Per me è un fatto nuovo che deve far capire che la passione espressa è vera, viva e va considerata.
Solo in questa ottica credo vada visto un “garanteâ€. E’ una scelta positiva per dare un segnale di vita a tutti quelli che alla domenica vogliono vedere canotte con la Effe che giocano a basket.
Restiamo la squadra di Bologna, speriamo di poter continuare a giocare nel Madison di piazza Azzarita!
Con tutto questo io sono Nino Pellacani e continuerò ad esserlo, con le mie idee e col mio modo.
Vorrei anche liberare il campo da qualsiasi incomprensione: essere rappresentante del pubblico fortitudo significa soprattutto che non sono in contrasto con nessuno, tantomeno per partito preso. Considero gli altri nomi che si sono sentiti come pezzi di storia di questa società : nominare il Pungio che vive per la Effe o Lamberti che ha contribuito a crearne lo spirito o il Pilu che ne ha rappresentato l’anima per anni deve rafforzare l’idea che, in questo mondo del basket, siamo diversi.
L’intento è quello di unire e aver letto di “rivalità †fa male a me e allo scopo.
Come rappresentarci e cosa fare perché questo avvenga me lo dovete dire voi.
nino@zonamista.it è la mia mail, se non scrivete sconcezze vi rispondo.
Ok.
Per il resto condivido la libertà assoluta di esprimersi come concetto generale, non condivido la ricerca della polemica, a volte sistematica.
Soprattutto quando tutti si ha come comune denominatore una passione.
Non mi devo difendere ne tantomeno difendere lui ma conosco il Pungio dall’ 83, da quando era sempre in giro per via San Felice con Paolo Croci e non sento certo nessun tipo di rivalità nei suoi confronti.
Ascoltare la sua voce che dice “saspens“ nella finale di Milano è sempre un bel momento.
Chi ha qualcosa da suggerirmi trova il modo di contattarmi: mail telefono e blog sono i modi più semplici, come hanno fatto Gabriele Stefano Franco e tutti quelli che ho sentito.
Credo (per mettere sale) di poter andare in vacanza senza che nessuno mi zagni.
Ragazzi, non c’è problema, ma l’idea che guida tutti dovrebbe essere positiva e partire dal fatto che siamo fortitudini.
Come dicevo al più diretto interessato, i giornali in questi ultimi tempi hanno parlato di noi più che della squadra, si sono meravigliati di noi e della nostra passione che va oltre la logica.
Per questo gli altri rosicano.
Lasciamo che gli altri siano veramente gli altri (un rispettoso saluto all’Avvocato Porelli che ha contribuito in maniera sostanziale a far diventare Bologna la città di basket che è) e non battibecchiamo tra di noi.