Garant-news 12 ottobre
Giovedì sono stato a pranzo con Alex Finelli e ieri prima della partita ho parlato con Gilbarto Sacrati. Grandi novità non ci sono, almeno non adesso.
Alex mi ha detto che per quanto riguarda i problemi della squadra, a parte piccole cose che stanno mettendo a posto, la società si sta comportando bene, la squadra sta lavorando bene e il gruppo è molto buono. Ci dice che non abbiamo, allo stato attuale, motivi di tensione. Come ho già detto gli stipendi sono stati pagati puntualmente.
Sacrati mi ha detto che sta lavorando col Credito sportivo e con il Comune per trovare un accordo sul mutuo del Paladozza. la data in cui si avrà una risposta dal credito sportivo è il 29 di ottobre. Questo perchè il debito sul palazzo al momento è l’argomento più importante per il futuro della Effe. Se è vero che nessuno gli ha messo la pistola alla tempia quando ha comprato la Fortitudo è vero che i costi del Paladozza sono tali per cui la Fortitudo è inavvicinabile , come “investimento”, per chiunque. Mi ha detto che sembra ci sia la disponibilità da parte di tutte le parti in causa (Comune/Degli Esposti e Credito Sportivo/Petrucci/Candida) a risolvere, o almeno a trattare, la questione in modo propositivo.
Ricordate questa data 29 ottobre.
Per quanto riguarda la discussione innescata dalla lettera di Alberto, credo sia stato un modo corretto di ragionare su due posizioni apparentemente diverse ma sostanzialmente unite. Non credo che, come dice Franco, “si sia arrivati al punto che ci fanno litigare tra di noi”; un pò abbiamo sempre litigato. C’è sempre stata differenza di vedute tra i vari gruppi, anche quando eravamo in alto. La differenza è nei modi e nei contesti.
Ci siamo trovati quest’estate per discutere le varie idee e opinioni e ognuno ha espresso le proprie. Cerchiamo di farlo oggi, magari anche attraverso me come moderatore, manifestando sempre l’amore che abbiamo per la nostra storia sportiva. Questa è la cosa che tutta l’Italia cestistica ci invidia e prescinde dal singolo ma coinvolge tutti.
Inoltre a Franco voglio dire che ho letto le domande e se vuole, insieme a me, essere un po’ realista: sa che la squadra di quest’anno costa 750.000 euro ma che questi non vanno versati in rata unica ma mensilmente e l’estate 2010 è una data molto lontana per avere garanzie. So che per il caso Drucker c’è una causa in corso, che più o meno oggi il Paladozza costa all’anno tra tutto poco meno di 2 milioni di Euro e la prossima scadenza è appunto il 29 e che non ci sono lodi oltre a Druker. Sacrati mi ha detto che la gestione dell’anno in corso non è in pericolo, ma che la serenità completa dipende anche dall’accordo col Comune/Credito sportivo. Il bilancio della stagione in corso si dovrebbe aggirare sul milione e 2 (escluso il Paladozza) e il Parco è ancora un suo progetto. Per la domanda 9 non so quanto sia “doveroso” far chiarezza sulle voci, credo sia una scelta personale, per quanto riguarda gli abbonamenti ne abbiamo già parlato con lui e i rappresentanti dei gruppi di tifosi, in questi tempi di magra forse vale la pena che un accompagnatore compri il biglietto solo per alcune partite e che si accordi con altri genitori per fare un po’ per uno ad accompagnare i ragazzi.
Io so Franco che la tua passione non è in discussione ma questa è la situazione e in questo momento più che monitorare, tenere pressione e dialogare non si può fare.
Consideriamo anche che un possibile compratore oggi non c’è e che il Comune ha anche il dovere di aiutare la Fortitudo, per i suoi numerosissimi e calorosissimi tifosi, ad esistere ancora per un bel po’.
Grazie Nino, sapevo che avresti usato la cortesia che ti riconosco.
Siccome non sono un polemico per natura e cerco di mantenere la serenità anche di fronte alle disgrazie (perchè ritengo comunque una disgrazia quanto accaduto e sta accadendo) aspetto la giornata del 29.
Sono certo che anche tu condivida però il fatto che dilazionare, rimandare, posporre sono verbi che si affiancano al proverbio “la pazienza ha un limite”, che è quello che si leggeva anche in fondo all’articolo di Marrese. Un saluto