da Bologna basket

L’avvocato Federico Dettori, presidente della Fondazione Pallacanestro Fortitudo, ha spiegato le sue prime impressioni in merito all’asta Fortitudo Pallacanestro/Eagles. Dettori approva la scelta del curatore, e propone che la Fondazione si metta a disposizione del vincitore dell’asta cominciando da subito ad aprere le adesioni e la raccolta fondi propria della Fondazione proprio per favorire l’aggiudicazione del compendio fallimentare. Ecco le sue parole:

Per noi la decisione del curatore fallimentare offre la continuazione naturale dell’attività della Fondazione. Il nostro scopo sociale era fare degli Eagles un veicolo per riportare in vita la Fortitudo e le mosse del curatore – seppure per i suoi scopi istituzionali e la tutela dei creditori – vanno in questo senso. Sostenere una scelta come quella del tribunale fallimentare rientra appieno nel nostro scopo sociale.
Personalmente mi sembra quindi doveroso metterci da subito a disposizione dell’eventuale nuovo proprietario facendo quello che volevamo fare anche prima, ovvero raccogliere fondi per la società. Il presupposto però è che il nuovo proprietario non sia né direttamente né indirettamente Gilberto Sacrati. Se fosse Giulio Romagnoli? Certamente, nessuna preclusione.
L’idea sarebbe quella di attivarci subito per invogliare potenziali interessati, dando il segnale che chi comprerà dal fallimento potrà godere delle iniziative di raccolta fondi per la società di tifosi che offrono qualcosa e nulla chiedono in cambio se non di vedere in campo la loro squadra.

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UNA LETTERA DI SANDRO SERENARI

Ex presidente dei Probiviri dell’Associazione “Per Amore solo per Amore”

L’amarezza di questi giorni è davvero profonda perché tutti noi, proprio tutti, abbiamo perduto qualcosa di unico; non so se si ritroveranno le forze e le risorse per ripartire ma, ora come ora, il momento è davvero buio e le parole di speranza sono finite.

Ho letto le singolari dichiarazioni di Dettori, provando imbarazzo ed incomodo; Dettori, nella proliferazione dei propri ruoli ed interessi professionali (assiste giocatori nella cause contro la società sportiva), è tuttora presidente dell’Associazione PASPA, l’unica entità nata per tenere insieme tutti i tifosi della Fortitudo Pallacanestro. E proprio il fatto che come presunto presidente di tutti si sia imbarcato in un’avventura sgangherata come quella della sua Fondazione, ha contribuito a creare divisioni tra i tifosi; nemmeno al mio edicolante Luciano – fino intenditore – era sfuggito il senso scriteriato della missione: detenere un’opzione d’acquisto di qualcosa che non si sa quanto costa (per i debiti che ha), nei confronti di qualcuno che alla fine non vende, per soldi che poi non si hanno.

È surreale che Dettori qui definisca il modello tecnico della sua fondazione come perfetto, prendendosene vanto e merito: molto meglio un’idea mediocre, condivisa e realizzata, di una favolosa scritta sull’acqua. Non ho mai letto di Gianluigi Serafini (estensore dello statuto della fondazione del Bologna) o di Marco Dugato (che ha creato quella della Virtus) farsi vanto di alcunché, nonostante il pieno successo delle loro iniziative; con semplicità, si adotta lo strumento conforme quando si è compreso il contesto e si è individuato il soggetto più adatto a promuoverlo. Nel caso della “Fondazione Pallacanestro Fortitudo” invece si è proceduto senza alcun consenso, seguendo la robusta motivazione personale del suo fondatore/estensore/finanziatore/presidente, alimentando antagonismo e discordia tra i pochi soggetti imprenditoriali che potevano essere coinvolti ed associati.

La sola strada per rendersi utili, senza corse in avanti di protagonismo, sarebbe stata (e sarebbe ancora) quella di lavorare per l’unità dei tifosi, ancor prima che per l’identità di progetti imprenditoriali immaginari; l’Associazione PASPA era proprio questo, la somma delle tante voci del mondo Fortitudo, litigiose, diffidenti ed inconciliabili. Tifosi che fanno i tifosi, che si rendono disponibili al dialogo con tutti gli interlocutori ma che comunque sanno di contare soltanto se restano compatti nella propria massa critica. Il miracolo
compiuto dai fondatori, dal direttivo e dai probiviri, avvenuto certamente in circostanze più favorevoli, di raccogliere quasi 300.000 euro in due settimane, l’adesione di più di 1000 persone ad un libro soci erano un patrimonio da non disperdere. Sportivo, politico e umano.

Se vogliamo, che i gruppi organizzati dei tifosi tirassero fuori vecchi dissapori per fronteggiarsi tra Eagles e Biancolblù, alimentando il rito del nemico in casa, era una cosa prevedibile; che invece il neoeletto presidente dell’Associazione di tutti i tifosi utilizzasse il ruolo e l’acquisita visibilità per sposare una causa rispetto all’altra, duplicando per giunta un’entità inutile (fondazione), è stato il vero argomento sorprendente di cui dovremmo parlare, senza preconcetto e senza attenuanti. Perché bistrattata per gelosie e dimenticata per interesse, l’Associazione PASPA era e resta l’entità che rappresenta il numero più elevato di tifosi Fortitudo della nostra gloriosa storia.

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Truffa

disegno di Luca Tarlazzi

Cari amici, scusate se occupo questo spazio per una comunicazione che non riguarda Chiamami Aquila in senso stretto, ma ognuno di noi.
Un amico mi ha segnalato una truffa molto sofisticata che sta girando in questi ultimi tempi.
Mi scrive:

Ci tengo ad informarvi circa una truffa di cui, purtroppo, sono rimasto vittima…. magari, conoscendone il meccanismo, riuscirete ad evitarla!
La settimana scorsa sono andato a fare la spesa alla Coop.
Terminati gli acquisti, quando sono andato al parcheggio per caricare la spesa nell’auto, sono stato avvicinato da 2 ragazze molto appariscenti (probabilmente russe o dell’est) vestite succintamente, in minigonna e top molto scollato. Una bionda ed una mora, veramente molto carine e provocanti.
Le due truffatrici si avvicinano offrendo di lavare il parabrezza dell’auto e ovviamente lo fanno in modo sensuale e provocante, poggiando i seni sul vetro e cose simili.
Quando offrite loro una mancia rifiutano e chiedono invece, il favore essere accompagnate in un altro centro commerciale.
Se accettate si siedono dietro e mentre guidate iniziano a giocare tra loro toccandosi e baciandosi dappertutto. Questo ovviamente vi distrae dalla guida.
All’improvviso la mora passa sul sedile del passeggero ed inizia a toccarvi. Se non la respingete inizia a farvi un ……..
Poiché è impossibile guidare in tale situazione, vi fermate in un posto un po’ appartato…
A quel punto, sempre la mora vi sale sopra e, prendendo l’iniziativa, vi coinvolge in rapporto sessuale.
Approfittando della vostra distrazione la bionda scende dalla macchina, apre il portabagagli, vi ruba tutta la spesa e scappa.
Voi ve ne accorgete, interrompete il rapporto, scendete dall’auto, vi ricomponete sommariamente e cercate d’inseguirla; così anche la mora scappa in direzione opposta.
Sono molto brave e pericolose. Io stesso sono caduto in trappola.
Lunedì mattina m’hanno rubato una cassetta di Ferrarelle, lunedì sera un litro d’olio d’oliva.
Martedì un pacco di biscotti.
Mercoledì uno spazzolino da denti.
Giovedì mattina sei uova e la sera un pacchetto di fazzolettini di carta.
Venerdì all’ora di pranzo una scatoletta di tonno e nel pomeriggio un ovetto Kinder.
Sabato in tarda mattinata un pettine, dopo pranzo un tubetto di maionese e la sera una scatoletta di Ciappi.

Suggerisco molta cautela!!!

Ora scusate ma devo andare a fare la spesa che mi è finito il sale grosso.

Eh eh, carina no?
Grazie Larry…

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In Mezzo ad un Prato

P F · A H M

P F · A H M

L’altro giorno ho ritrovato questa tradizionale storiella. E’ molto carina e mi andava di pubblicarla per chi non la conosceva, per chi non se la ricordava quasi più, per alleggerire dalle beghe fortitudine e perchè mentre la leggevo pensavo a una dedica.

È inverno, fa freddo e un passerotto si è perso. Ora si trova in mezzo ad un prato, semi assiderato, non riesce piu’ a volare e non cinguetta piu’, insomma sta per morire.
Ad un tratto passa una mucca al pascolo, lo vede e decide di fare qualcosa per provare a salvarlo. Si ferma sopra il passero, alza la coda e gli fa cadere addosso una discreta quantità di cacca. Il passerotto grazie al calore dello sterco in breve si riprende e dalla felicità inizia a cinquettare. Il cinguettio pero’ richiama un gatto che si trova nelle vicinanze il quale non ci pensa due volte tira fuori il passerotto dalla cacca, lo pulisce per bene e se lo pappa.

La morale (perchè c’è una morale) è che non tutti quelli che ti riempiono di merda sono tuoi nemici e non tutti quelli che ti ci tolgono sono amici.

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Driiiin

Ciao a tutti, da qualche tempo questo blog è quasi fermo ma vi confesso che non ne avevo tanta voglia. Questa battaglia, o diaspora o lite, tra fortitudini è una cosa che sfianca. Intanto qualcosa bolle in pentola, insieme ad amici stiamo cercando di mettere in piedi un progetto editoriale che a me personalmente gasa parecchio, se va avanti ne parleremo.
Per fortuna in questo strano “ennui” mi arriva una mail del lume o nume di questi ultimi tempi. Il critico per eccellenza, colui che aprì (senza peli sulla lingua) l’argomento “lealisti o rifondatori” e insieme una bella e corretta discussione. Pubblico integrale la sua mail, convinto che possa essere spunto per dialogare.

Caro Nino,

data la mia totale estraneità alle recenti vicende SG vs 103 e Romagnoli vs Sacrati, vorrei porre a te e/o ai tuoi affezionati blogger, nella formula dell’ormai classica lista di 10 domande inquisitive, la somma dei miei dubbi.

1. Convenendo che la sola Fortitudo è quella nelle mani di Sacrati e che il solo imprenditore in grado di dare un futuro sportivo è Romagnoli, perché i blocchi dei tifosi, gli uni e gli altri dando buon esempio agli imprenditori, non superano le posizioni preconcette e si aprono al dialogo?

2. Che tipo di diritto (opzione) irrevocabile di vendita della 103 può aver mai dato Sacrati alla neonata Fondazione Pallacanestro Fortitudo, se non sono noti i valori economici del bene in vendita (la sentenza in arrivo può alterare i valori attuali di marchio ed attività) e neppure l’ammontare di eventuali debiti/crediti che gravano sul bene stesso?

3. Che tipo di diritto (opzione) irrevocabile di acquisto della 103 può aver mai ricevuto la neonata Fondazione Pallacanestro Fortitudo da Sacrati, se non è condiviso tra le parti il congruo prezzo di vendita tramite apposita verifica (ovvero “due diligence” per usare inglesismi alla moda)?

4. E ancora a proposito del cosiddetto “prezzo definito”, come si può determinare una formula non modificabile in assenza di parametri certi se non sulla parola del venditore (cioè l’ineffabile Gil)?

5. A riguardo della nostra cara Associazione “per amore solo per amore”, nelle carte della nuova Fondazione si parla di un’associazione di tifosi che avrà parte attiva nel progetto: è la stessa che si rinnova nella missione?

6. Chi sono i 15 Fondatori della Fondazione Pallacanestro Fortitudo?

7. Perché l’assessore Rizzo Nervo non ha invitato anche Lino Bruni alla riunione per concordare le future date di utilizzo del palasport di Piazza Azzarita?

8. Dove sono fisicamente i trofei vinti, i tabelloni e i canestri che qualcuno ipotizzava sarebbero finiti all’asta?

9. Perché Romagnoli, visto che lo ha sotto contratto, non mette nel roster della sua squadra il capitano Davide Lamma, che soltanto lo scorso anno era il corpo del progetto Budrio?

10. E infine le due squadre, la ex Ferrara e la ex Ozzano, tecnicamente quanto valgono nei loro campionati?
Sandro

Per quanto mi riguarda credo che non saprei rispondere con cognizione a nessuna delle tue domande ma se qualcuno legge e ha voglia di provare a dare qualche risposta o solo una riflessione è benvenuto.


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e Davide?

Davide Lamma

Dalla presentazione del libro che Minerva Edizioni ha pronto da qualche tempo su di lui:

“Davide Lamma, “Il capitano” di mille battaglie, si racconta in una storia avvincente che è viaggio dentro di sé e dentro il mondo del basket. I luoghi, dal campetto di viale Europa a Sasso Marconi, dove tutto è cominciato, alla palestra Furla e ai parquet più prestigiosi d’Italia. Gli incontri che hanno lasciato un segno. Le sfide, anche quelle più difficili, accolte con grinta e coraggio. Non ultima quella di seguire la Fortitudo prima nel purgatorio della A Dilettanti ed ora nell’Inferno della B Dilettanti per aiutarla a tornare grande.
Davide Lamma è una di quelle bandiere che oggi non ci sono più e che ha fatto una scelta di cuore, più forte di tutto e di tutti. Oggi, in un presente tempestoso, è lui la guida della squadra, il simbolo in cui identificarsi per far volare in alto l’Aquila ancora una volta.  Un grande amore, una grande forza e un grande sogno.”

Beh? Già sparito?
Come si fa in fretta a dimenticare.

E alla luce di questo e con le dovute proporzioni, non vi suona demagogico sentire così spesso il nome del Barone?
Io credo sia ora di dire basta, lasciamolo in pace, fino a quando non ci sarà qualcosa di nuovo da dire lasciamo stare il Barone la sua memoria e la sua immagine.
Particolarmente ora, considerando la situazione in cui è la Fortitudo e soprattutto i fortitudini sarebbe più logico lasciarlo stare e scherzare solo coi fanti.

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per Luca

Fossa dei

Leoni

bave 1

bave 2

Stamattina, 20 Agosto ore 10,30, in Furla si è svolto il funerale di Luca Villani.
Ho avuto la fortuna di collaborare con lui per qualche anno in Fortitudo e, oltre che buon fotografo, la sua disponibilità è rimasta proverbiale.
Lui e Catia Ruggiero avevano realizzato le foto della mostra sul derby, pensata insieme e allestita al Paladozza nella primavera del 2006. Chi l’ha vista forse ricorda la grande e bellissima foto panoramica della presentazione delle squadre, venne stampata su 4 pannelli e in totale era 1 metro di altezza per quasi 10 di lunghezza. E’ stato bello lavorare insieme e fu un lavoraccio montare le foto insieme, Catia dimostrò bravura e una gran pazienza.
Spero proprio che ci sia qualcosa di là e che, dopo una vita tanto tribolata, tu possa trovare pace e serenità. Ciao Luca.

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Il destino di un’Associazione

Ciao a tutti,
sono appena tornato e mi arriva una mail interessante. Me lo manda il dott. Serenari che era presente all’assemblea dell’ APASPA della settimana scorsa alla quale io purtroppo mancavo. L’unica cosa che ho potuto fare è leggere Bolognabasket e aggiornarmi per telefono. Lo pubblico perchè le sue analisi sono sempre molto interessanti, perchè lui c’era, perchè è un fondatore dell’Associazione e perchè questo è il megafono dei fortitudini che usano equilibrio e garbo.

Una breve annotazione personale, che non cerca replica, visto che all’Assemblea di martedì 18 non mi hanno fatto parlare – magari perché astenuto al voto dei 5 fondamentali deliberati quasi all’unanimità; per la cronaca e per i tanti che non sono tenuti a saperlo, Paolo Ariatti ed il sottoscritto circa un anno fa siamo stati gli estensori dello statuto dell’Associazione PASPA in condizioni di assoluta emergenza.
Piaccia sapere, da chi lo ha scritto, che l’atto costituivo richiama testualmente la SG come riferimento delle attività dell’Associazione; piaccia anche sapere che l’Associazione ha saputo raccogliere – e poi in larga parte restituire – danari per salvare la 103, che oggi con la SG è in aperto conflitto.
Lo strumento associativo si è dunque prestato nel corso dei mesi ad attività contraddittorie ed in aperta inconciliabilità tra loro; un’aperta contrapposizione che ha obbligato il direttivo a compiere una scelta di campo che probabilmente ha scontentato e scontenterà la metà degli associati meno uno. Già, perché si vuole presumere che la linea adottata dall’organo di governo rappresenti (almeno) la maggioranza degli iscritti.
Da “fondatore” pertanto mi concedo alcune riflessioni, che giungono forse tardive, ma non ho avuto modo di esprimerle (e farle recepire) in tempo utile, visto che anche l’invito che avevo ricevuto da un membro del direttivo (Federico Faldini) a partecipare alla riunione operativa in vista dell’Assemblea di lunedì scorso – ore 19.00 nello studio del Presidente – è svanito in corso d’opera. Giustamente penso io, perchè un (altro) rompicoglioni attorno non lo vuole nessuno.
Avrei però osservato che per un direttivo in cerca di legittimazione (sui blog corrono commenti sferzanti come “autoeletti” e “sconosciuti”) presentarsi alla plenaria con argomenti di dimissioni e scioglimento dell’Associazione, non sia esattamente la miglior prova di leadership. Come sa chi c’era, la votazione sullo scioglimento non è avvenuta soltanto perché non c’era il numero legale: “una roba che non si può sentire” ha commentato Roberto lo squalo Celi dal fondo della sala. Così altrettanto il direttivo dimissionario, a notizia di giornali, non si è dimesso perché dalla platea non è giunta alcuna risposta alla pertinente domanda posta dal palco “c’è nessuno che si candida?”  Legittimamente pertanto e contro ogni mio tentativo di correzione di rotta, si è proceduto a scartamento ridotto, depotenziando le proposte ed il soggetto proponente; e meno male che poi è stata approvata la linea dei 5 punti, che ciascuno avrà voglia di giudicare nel merito, secondo giudizio proprio.
Io all’Associazione sono molto affezionato e credo che, nello stretto limite delle cose possibili, si sia mantenuto uno strumento di interlocuzione e di ascolto privilegiato; l’Assessore Rizzo Nervo, le autorità cittadine e tutte le parti coinvolte non avrebbero mai aderito all’invito di sottogruppi (lo dico senza voler diminuire) o di compagnie da bar, come invece hanno fatto in questi mesi con le iniziative.
All’Assemblea poi, come previsto, si è consumato lo strappo, che forse motiverà molti tra gli iscritti a dimettersi dalla qualità di associato; nell’ipotesi, credo si commetterebbe un grave errore, soprattutto per chi intende far valere le idee dell’opposizione interna. Per chi, con consistenti ragioni,  si è sentito vittima di un’imboscata in stile congresso DC: anime nere, agitatori, falchi e colombe! Ma si sa, queste sono le regole dalla rappresentanza per compatte pattuglie di voti democratici, dove le teste non si pesano, si contano. Certo alcuni passaggi non paiono convincenti nemmeno a mente fredda, citando spunti sparsi, “siamo contro Romagnoli perché non ci considera”, oppure “Sacrati ci ha salvato”. In questo clima di diaspora, mi sarei aspettato più confronto e meno fronda, una prova di argomenti solidi ed una partecipazione più fluida, meno accorpata; e lo dico pur essendo un – qui definito – lealista, ovvero un fedele alla 103.
Avrei preferito veder sostenuti argomenti di identità, di discendenza non soltanto di un marchio sportivo da baseball o tennistavolo, ma di una entità cresciuta con i propri limiti e le tante sconfitte, che negli anni abbiamo amato selvaggiamente; non tutti i Savoia meritano di essere Re, non tutte le creature della polisportiva SG avranno la mia passione.
Non so se questo sia un argomento convincente; so che mi sarebbe piaciuto confrontarlo nell’assemblea dell’Associazione che ho fondato. Senza claque e senza bisogno di applauso; senza ostilità preconcetta a imprenditori che dopodomani, con un colpo di teatro, potrebbero comprare la 103 e spostare tutte le stelle dell’universo: ma io ho una sola voce, quella di un gruppo da 1!

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Pausa.

Ciao a tutti,
vi chiedo, mentre  c’è la carrambata tra l’oste e Mex, di trattare bene il blog perchè per qualche giorno sono via…a presto.

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Alimentare la faida.

Gli Orfani

Ciao a tutti, solo pochi giorni fa commentavo come, su questo blog, sia ormai consueto usare garbo ed educazione nelle discussioni. Ero e sono sicuro non sarà facile passare l’estate mantenendo alto il profilo, troppo pesante la diaspora. Però l’obiettivo per me è provarci, a questo proposito cerchiamo di rileggere quello che scriviamo, e cerchiamo di esporre le idee (chi ne ha) in modo corretto.
Lo scrivo perchè leggo di tanti che scrivono come se avessero la verità in tasca.
L’iniziativa della dichiarazione di lealista o rifondatore non vuole essere “raccolte di opinioni che servono solo ad alimentare la faida ” ma ne possiamo discutere, diverso diventa se a questo commento aggiungi che “La fossa solo parvenu e mercenari” allora vuol dire che non hai chiarissimo il concetto di “alimentare la faida“*.
E al post che scrive:  “...visto che c’è una F sostenuta dalla casa madre, che sta in via San Felice 101, dove una delle prime volte che misi piede al bar vidi Zatti, Gilmore e Banks, bene, quella è la mia Fortitudo.” racconto che la sede della Fortitudo Pallacanestro allora era lì  (dove è rimasta fino all’era Seragnoli, direi) in San Felice 103 ma che solo nella prima parte del campionato capitava che lì ci allenassimo, più frequentemente eravamo al palazzo o al Crb, che quell’anno inaugurammo e diventò la nostra palestra.
**Per fortuna li hai incontrati in sede e non al bar del Crb…

Poi, e chiudo senza commentare il claim del centro di coordinamento” LA PATATA TIRA ….. ANCHE DA TRE ! “, devo sentire i ragazz e informarmi bene perchè io sapevo che il club “gli Orfani” (che avevamo fondato all’osteria Du Madon in San Vitale) era sparito quando Jack Zatti (presidente) partì per Santo Domingo e mi fa strano vederlo tra i sottoscrittori del documento. Ma prima mi documento…

P.S. aggiunto il 12 luglio su segnalazione:
*il termine giusto è DIASPORA. Ho titolato “…alimentare la faida” perchè era citazione dal non condiviso post di “batman”.
**Non volevo in nessun modo offendere ma solo rispondere al post che dice “…Quindi visto che c’è una F sostenuta dalla casa madre, che sta in via San Felice 101, dove una delle prime volte che misi piede al bar vidi Zatti, Gilmore e Banks, bene, quella è la mia Fortitudo...”e rilevare che Jack, Artis e Gino non erano lì perchè appartenenti alla SG ma solo perchè lì allora c’era la sede e, per quel periodo, la palestra usata dalla Fortitudo Pallacanestro. Come qualcuno sa giocavo con loro e volevo solo dire la mia, ripeto, senza offendere nessuno.

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Lealisti o Rifondatori?

Lealisti o Rifondatori? · Rifondatori o Lealisti?

Ciao a tutti, oggi ho ricevuto (ma me lo aveva preannunciato) una mail di Sandro Serenari scritta in questi giorni da Budapest dove si trova per lavoro.
Me la sono riletta un paio di volte e vi dico: esprime bene quello che in questi giorni provo, condivido tutto, solo non ho ancora deciso. O forse sì ma non ho ancora portato il bicchiere alla bocca…

Le vicende che hanno travagliato la Fortitudo pallacanestro negli ultimi 2 anni dimostrano che nella nostra Città qualsiasi opinione, depistaggio, convincimento scagliato a vanvera,  può crescere fino a diventare presunta verità, quando la grancassa del consenso batte colpi ripetuti e ossessivi.
È stato scritto, detto e bisbigliato di tutto – così come il suo esatto contrario; non c’è stato tifoso però che in questo periodo abbia rinunciato a macchiare la versione dei fatti con l’inchiostro delle proprie maliziose opinioni, facendo riferimento a talune informazioni raccattate da qualche tale meglio aggiornato degli altri, in possesso di certe rivelazioni in grado di far apparire o di smascherare supposte trame mai dimostrate.
Una battaglia combattuta nel discredito, in un appiccicoso brusio e nell’antagonismo di interessi imprenditoriali travestiti da salvatori della bandiera.
Siamo tutti frastornati, disorientati, in questa continua evoluzione e contraddizione; nulla è però più pastoso ed irritante di chi ancora cerca di imporre la propria improbabile coerenza dall’alto di quel tipico “io l’avevo detto”, che risulta tediosa in bocca a chi avendole tentate tutte, è probabile che ne abbia immaginata una verosimile.
Se le parti imprenditoriali non troveranno un accordo, il 19 luglio non sarà soltanto un’altra riunione di tifosi, di associati e di simpatizzanti; assisteremo ad una diaspora inarrestabile, ad un “8 settembre” del tifo Fortitudo, che potrebbe degenerare in uno snervante consumarsi di rivalse, scelte di fazione, a premio del miglior compromesso.
Lealisti (per la 103) contro Rifondatori (per la SG); tifosi contro tifosi .
A ciascuno la forza del proprio convincimento, per tutti invece il premio dell’incoerenza e di un calice aspro: entrambi i bicchieri, per diverse ragioni, sono colmi di piscio caldo e nessuno può pensare di festeggiare deglutendo con il sorriso.
Per questo non mi convincono i distinguo politici, gli appoggi con riserva, i “si” condizionati che rimbalzano in queste ore: si scelga senza vanto e senza rivendicazione.
È una sconfitta per tutti e comunque lo è.
A titolo personale e anche a nome del mio “gruppo da 1”, faccio palese la mia idea: sono Lealista, punto e basta.
Non devo spiegare nulla e neppure mi devo giustificare, però sono pronto a sostenere la scelta con forza e partecipazione; mi aspetto che tutti facciano altrettanto, quale che sia la loro tiepida bevanda.

Sandro Serenari

Vi propongo di postare i vostri commenti precedendoli dalla conferma della posizione che avete deciso per voi.
Siete Lealisti o Rifondatori?

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Grande prof!

Concetto Pozzati

Ciao a tutti, forse qualcuno si aspetta che in questi giorni così infuocati parli delle Effe e di cosa ne penso. Meglio di no. Non ho ancora un idea precisa, sto parlando con tanti e sto leggendo i vostri post con i quali il più delle volte non sono d’accordo. Però ringrazio tutti del garbo e del modo con cui, ormai da tempo, si usa il mio blog per parlare e discutere. Ma c’è tanto astio per le persone e anche chi si professa tranquillo o equidistante in reatà fa trasparire una rabbia che non trovo giustificata. Però è solo un impressione, una sensazione. Cosa volete che vi dica in questo momento sono molto triste fortitudinamente parlando perchè è nato qualcosa prima che fosse morto l’altro e faccio fatica a vedere nel nuovo nato il fuoco che mi scalda la passione, probabilmente è l’età.

Essere o non essere, questo è il problema:  se sia più nobile d’animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell’iniqua fortuna, o prender l’armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli.

Qualcuno ricorda? Era il testo che accompagnava la campagna abbonamenti della Fortitudo Bologna lo scorso ottobre. Io su questo essere o non essere ci sto riflettendo.

Ma parliamo d’altro, ieri sera ero ai Giardini al galà dei trentanni del torneo. Con i “ragazzi” dell’Accademia: Zambo, Beppe, Ben, Serra, Costa e Righeira (quello serio); infiltrato Ciucci. In borghese io e Pizzo. Ma c’era anche Mario il Bratt e il Pozz. Per me quello vero (nel senso del Pozz), Concetto Pozzati, quello nella foto che avevo postato il 21 giugno, il mio titolare di cattedra ai tempi della scuola (il Prof mi ha dato 19 al primo esame del primo anno di pittura, evidentemente perchè è virtussino…).
Bella serata da nostalgici…c’erano i cartoloni col Ciccio che (come da prassi) ha mandato a spendere l’arbitro, il Cap con una bellissima buzza e il Nero con la classe svogliata di sempre. Bella serata. Mi è dispiaciuto un pò per gli speaker che non hanno capito l’importanza dell’essere in campo e hanno passato tutta la sera a prendere in giro la qualità della partita.
Che non c’era naturalmente.
Ma c’era una fetta di storia, in campo e intorno dove ho incrociato il Tatto, un altro di quelli che ha fatto diventare il torneo dei Giardini Margherita il più importante torneo estivo almeno del nord Italia. Se solo avessero voluto affrontare la serata sapendo chi era la gente in campo avrebbero magari prima letto il bel libro di Agal “Il campo dei miracoli” e raccontato qualche storia divertente. Molto meglio la voce di Walter che ormai va in automatico ma è sempre molto piacevole.

Nostalgia a manetta. Per la Fortitudo poi ne parliamo.

P.S.. Grazie Agal che mi ha mandato la foto e grazie a Schicchi che l’ha fatta…

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Fortitudo vs Fortitudo

Fortitudo vs Fortitudo?

Ciao a tutti, è di ieri sera la bomba scoppiata a Bologna: DUE Fortitudo!
Siamo stati per un sacco di tempo a pensare come avremmo fatto se un giorno ci avessero tolto la Effe e adesso ce ne troviamo due…
Tra l’altro sembra di essere in un gioco di paraddossi, pensateci: abbiamo la finta Fortitudo, quella targata Budrio che gioca col diritto di Ferrara ma che è benedetta dalla SG (la Fortitudo delle Fortitudo) e gioca al Palazzo, poi abbiamo la vera Fortitudo che ha la bacheca coi trofei e le giovanili che si chiamano ancora Fortitudo Pallacanestro che però è Ozzano e probabilmente gioca a Casalecchio (dove di sicuro una mia foto non c’è, vero Sabba…?).
Abbiamo una Fortitudo al Palazzo che però non ha la Fossa e abbiamo una Fortitudo con la Fossa che gioca dentro al palazzo delle bave! C’è da impazzire.
Mi sa che adesso il coro “giocate a Casalecchio venite da Castelmaggiore quel Bologna sulla maglia deve essere un errore” ce lo scordiamo, anche se adesso siamo molto più regionali, territorialmente allargati.
Ma quello che volevo dire, il motivo per cui scrivo il post (e ne ragionavo a pranzo con Sandro) è che la cosa più sensata sarebbe (forse) smettere di dire che sono contro e che devo scegliere se stare con o contro, fare ad “allora stai con Sacrati o con Romagnoli?”  o al “ma è meglio Sacrati o Romagnoli?”ma solo chi scelgo verso chi sono orientato. Proviamo a smetterla di essere contro e siamo con. Io non credo che chi è con una di queste realtà sia contro l’altra, ha solo fatto una scelta. L’anno di A dilettanti  io mi sono divertito al Palazzo, è stato un campionato divertente, la squadra era una bella squadra molto fortitudina e giocava bene. Nonostante Buccia. Lo scorso campionato, a parte la categoria la squadra non giocava bene, non coinvolgeva ed era, secondo me, poco fortitudina. Nonostante Romagnoli.
E parlo di una scelta che io non ho ancora neanche pensato, non ne ho idea. Però adesso non ho una gran “fotta”, voi si?

P.S.: Certo che vedere Buccia Man che stringe la mano a Blacksabba fa un pò effetto…

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Associazione

Da associato come te mi auguro che, se l’affare si conclude positivamente, si proceda, anche senza il ringraziamento, a contattare Romagnoli e Scapoli per far entrare i tifosi nella newco…
…ma la linea che ha avuto l’associazione negli ultimi mesi, e le dichiarazioni dell’auto-eletto presidente Dettori sia sul suo sito che su facebook mi lasciano poca fiducia in tal senso…
…l’associazione non ha mai sposato la linea di condotta di Romagnoli ed SG sin da marzo, venendo quindi meno a quello che invece voleva una parte (piccola solo 2000 persone) della tifoseria… e quel che è più grave a quello che è scritto nello statuto…
…peccato…

Ciao a tutti,
scrivo solo per dire che, per quanto mi riguarda, Federico Dettori è auto-eletto tanto quanto io mi sono auto-eletto consigliere o Renato Palumbi eletto precedente presidente.
Cioè scelte fatte da persone-tifosi che si sono presi a mano la pesca. Non è piacevole leggere tentativi di illazione su come e cosa si fa. Sembra che la buona fede e la semplice passione non sia quasi mai contemplata.
…davvero….

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Giardini

Concetto Pozzati

Ciao a tutti,
ieri sono cominciati i Giradini, trentesima edizione, Kaffeina Koy’s Parrukkieri ha vinto la gara d’esordio contro il Mulino Bruciato.
Alcuni giornali e siti hanno pubblicato in questi giorni alcune foto di vecchie edizioni. In questa, dal sito di Repubblica e in una pagina del Carlino (che il garbato Agal mi ha mandato)  sono col mio ex professore dell’Accademia di Belle Arti Concetto Pozzati.
Edizione 89-90 direi…

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Rispetto

Ciao a tutti, scusate il ritardo (diceva Troisi…) ma ho letto solo ora il post di Federico e dell’Associazione e lo pubblico qui da me.
I grassetti sono miei.

Un po’ di rispetto per i tifosi.
I giornali tendono a non tenere in minimo conto le considerazioni dell’ultimo nostro commento, postato (po)che ore prima che emergessero perplessità su operazioni di acquisizione che si davano da giorni per chiuse. E anche oggi troviamo sui giornali solo commenti e dichiarazioni possibilisti. Allora, sempre a costo di sembrare gufi o disfattisti vorremmo ribadire che qui si rischia solo di perdere ulteriore e prezioso tempo. Nessun imprenditore, o cordata di imprenditori può pensare di acquisire società senza pagare o avere un piano per pagare o  transare le posizioni debitorie aperte.
Romagnoli e Sacrati lo sanno bene.
E non potevano non saperlo bene anche quando hanno iniziato le trattative.
E sanno anche bene a quali rischi si esporrebbero in caso di acquisizione di società in quelle condizioni: rischio che emergano situazioni debitorie non conosciute di cui, nondimeno, dovrebbero comunque rispondere in quanto acquirenti.
Se così non fosse più di un imprenditore si sarebbe già avvicinato alla F originale e ancora viva.

Per questo crediamo che tutti quanti dovremmo vedere le cose con realismo: se si insiste a sostenere che quell’acquisizione e’ possibile, non si può non avere nel cassetto un piano B alternativo al demagogico piano A – acquisizione Legadue.
Vedrete che c’e lo presenteranno e magari ci piacerà anche di più del piano A.
Ma non parlateci di impegno massimo nel conseguire la Legadue.

Non sarebbe meglio sfruttare questi pochi giorni per lavorare al vero piano e, magari, per il rispetto dei tifosi, dire chiaramente come stanno le cose?
Continuano a mancare chiarezza e rispetto per i tifosi e questa non e’ una opinione, ma un fatto di cui esistono innumerevoli evidenze.
Quando ci presenteranno le loro vere intenzioni giustificandosi con il fatto che si tratta di un piano di emergenza, elaborato in fretta e furia  dopo che, nonostante tutto l’impegno profuso non si e’ riusciti a perseguire il piano originario per via di difficoltà oggettive, potremmo mai fidarci? Potremmo davvero credere che operano e opereranno per il solo bene della F?
Potremmo davvero credere che riusciranno a postare la F ai livelli che le competono?
Buona Domenica.
Federico Dettori, 18 giugno, ore 21

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Faccia per faccia, sto con la mia!

Ha avuto un attacco di bulimia citazionista. Erano anni che non venivo nominato tante volte in un articolo.
Che dire? Vai a Ferrara…busgatt!

Da Bologna Basket – 10 giugno 2011

(…) Era ora di cercare un impianto per le esigenze di virtus Pallacanestro. Avremmo dovuto proporre ai nostri tifosi di giocare in un impianto con l’immagine di Pellacani e la curva Baron Schull? Io ci metto la faccia, ed è una cosa inaccettabile per un nostro tifoso, giocare nella casa della Fortitudo, che orttiene la gestione del palazzo come premio per aver lasciato 6.4 milioni di debiti.
Serve un impianto vicino a Bologna omologato per la serie A. L’impianto più vicino è Ferrara. Ieri ho fatto richiesta, oggi ho pranzato col sindaco, e l’ho trovato molto attento alle nostre esigenze. Porterà in consiglio comunale la questione con il suo parere positivo. Giocheremo lì alcune gare di campionato, e di certo precampionato. Vogliamo creare disagio limitato ai nostri tifosi, sperando che capiti poche volte. Lavoreremo con la sensibilità del caso.
La Fortitudo ha 6.4 milioni di debiti, il Bologna calcio vuole spalmare i debiti, gli unici che non abbiamo debiti siamo noi, stiamo facendo una perfetta gestione nei confronti della città, e ci ripagano così. E’ proprio vero che a far del bene la si prende nel sedere. Se abbiamo fatto qualcosa di sbagliato ce lo dicano. Peraltro noi organizziamo eventi da anni, ed il palazzo è stato dato a un signore che non ha queste caratteristiche. Come minimo dobbiamo avere delle scuse. Ripeto, spiego per bene ai nostri tifosi le ragioni di questa scelta. Tra giocare in un palazzo con le immagini di Pellacani e giocare in un palazzo comunque bianconero ho preferito la seconda. Ci avviciniamo di più a un campo in cui ci sarà un fattore campo(..)

(..) I tifosi? Mi spiace per i tifosi che ogni tanto dovranno andare a Ferrara. Di certo non è colpa mia. Non posso fare il referendum per chiedere se piace l’immagine di Pellacani, dopo che abbiamo speso una cifra per fare il nostro palazzo bianconero(…)

P.S.: grazie Zampo, la mia immagine al Paladozza l’hai messa tu.

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Comunicato Associazione APASPA

Ciao, ieri è stato postato sul sito dell’Associazione (www.fortitudoperamore.it) un comunicato per fare il punto. Eccolo.
La scelta di SG e Romagnoli

Abbiamo aspettato –  oltre un ulteriore mese ancora rispetto all’incontro di quel 31 marzo – e del progetto Romagnoli-SG ancora nessuna concreta realizzazione. Peggio, neanche nessuna  presentazione del progetto – nemmeno nelle sue linee essenziali ma concrete – a parte qualche striminzita dichiarazione giornalistica.
Il tempo è passato e passa, invano. Il silenzio, intorno alla Fortitudo è divenuto assordante. Le parole stanno finendo e forse è meglio così come dice la Fossa (“Basta Parole, Ridateci la Fortitudo”).
Chi ce la potrà ridare?
Noi del Direttivo della nostra Associazione siamo arrivati ad un’amara conclusione, che non è un giudizio, ma una constatazione: il progetto Romagnoli-SG di rilancio della Fortitudo o di costruzione della nuova Fortitudo, a parte qualche bozza di statuto societario studiati, scritti e riscritti, è fermo a mere dichiarazioni di intenti, nemmeno tanto chiare e definite. Manca ancora la cosa più semplice ed essenziale: la scelta, la decisione.
Bisogna prendere atto che l’unica ipotesi rimasta concretamente sul campo – anche a leggere qua e là le dichiarazioni dell’on. Tesini e di Giulio Romagnoli – è quella di ripartire dalla società che potrà nascere a seguito di quella scissione della attività senior dalla attività junior di Budrio, la quale, l’anno prossimo potrà ripartire della serie conquistata quest’anno sul campo dalla SG Conad o, al limite, da quella che le potrà derivare dall’assegnazione in extremis di una wild card in A3, non ancora chiesta per mancanza delle condizioni, e ottenibile solo grazie a deroghe da parte della FIP a regolamenti chiari. Analogo risultato, sempre confidando in una serie di deroghe ai regolamenti federali potrà essere ottenuto se invece della società derivante da tali scissione si decidesse di partire da una nuova società (lasciando a Budrio anche l’attività senior) che comunque per essere affiliata dovrebbe attendere il 1° luglio e che, in caso di mancata concessione delle wild card in deroga non avrebbe nemmeno il diritto di giocare dove è ora.
Per una Legadue, acquistata da chissà quale parte come ogni tanto si legge su qualche sito o giornale, è evidente che mancano i denari e gli imprenditori che affiancando Romagnoli e SG possano realizzare una tale prospettiva. E’ meglio smettere di parlarne e concentrarsi sul concreto; se poi arrivasse qualche riccone a realizzare tale sogno, ci sarà qualcuno di noi che potrà – legittimamente o meno – storcere il naso per il “nuovo ibrido”, ma almeno ci sarebbe qualcosa di cui discutere.
Di certo non è quest’ultimo il progetto che di qui a pochi giorni il Direttivo della SG Fortitudo – la casa madre, il solo ente a poter decidere concretamente il futuro della nostra passione, quello che ha la titolarità della nostra storia e la legittimità del nostro destino – dovrà necessariamente approvare o meno. L’accordo Romagnoli-SG che ha portato alla stagione della SG Conad quest’anno è in scadenza con la fine della presente stagione sportiva e a questo punto SG deve scegliere se rinnovare la fiducia a Romagnoli, investendo della affiliazione una società (Budrio scissa, una nuova) a Giulio riconducile, o cambiare strada, o fermarsi in attesa di eventi.
Il Direttivo della Associazione chiede pubblicamente che la SG, a questo punto, mediti molto bene questa essenziale scelta e che arrivi a decidere prestissimo – non c’è più tempo – non sotto la spinta della mera continuità con la stagione appena passata (peraltro non proprio fausta, sotto tutti i profili) ma avendo come principale presupposto un’ipotesi di progetto e di programma, magari non compiutamente definita, ma certamente concreta e individuata nelle sue linee essenziali.
E, dal nostro punto di vista, è essenziale che SG Fortitudo tenga in considerazione almeno i seguenti elementi:
a) una decisione di tale importanza non potrà che essere fatta sulla base di un progetto ben delineato e meditato. Un progetto che come da sempre sosteniamo sia nel segno della discontinuità dal passato e che preveda la indicazione, sin dal momento della sua approvazione; (i) della struttura societaria scelta, che dovrà essere innovativa nella quale SG possa avere peso ed i tifosi rappresentanza; (ii) del piano industriale pluriennale che delinei non solo quale debba essere il titolo sportivo per la prossima stagione, ma anche gli obiettivi per le prossime; (iii) di un budget minimo e, se non del nome, del profilo dell’imprenditore o degli imprenditori che detto piano industriale possano e vogliano realizzare; (iv) del profilo dei gestori, degli amministratori, del personale tecnico, dotati delle competenza e della passione necessarie, cui, sia sotto l’aspetto societario che sotto quello sportivo, ne sia demandata la realizzazione;
b) una decisione di tale importanza non potrà essere presa “sotto traccia”, come sotto traccia fu presa quella del 16 agosto 2010. Non pretendiamo che il progetto sia condizionato all’approvazione dei tifosi, ma che almeno sia loro presentato e raccontato prima che una decisione definitiva sia presa;
c) una decisione di tale importanza non può non tenere conti degli esiti e dei risultati della presente stagione della SG Conad, in termini sportivi, economici, di coinvolgimento o allontanamento dei tifosi dalla F.
d) una decisone di tale importanza deve essere presa ove risultino concrete ed individuate le possibilità di ridare alla Fortitudo un posto in campionati professionistici il più presto possibile.
In un momento come questo ci aspettiamo che chi deve decidere se proseguire sulla strada intrapresa lo scorso agosto (SG) e chi deve eventualmente accettare tale onerosissimo incarico (Romagnoli) lo faccia, in piena coscienza, con pieno senso di responsabilità e con passione, perché è proprio alla definizione di quegli aspetti ed alla loro verifica finale che, nelle intenzioni di SG e Romagnoli sottese all’accordo del 16 agosto 2010, doveva essere condizionata la decisione sul rendere stabile e duratura tale collaborazione e dare quindi un senso a questa stagione di transizione. Non tenerne conto e andare avanti lo stesso sulla strada intrapresa il 16 agosto 2010, a dispetto dei  vorrebbe dire sì, avere completamente perso un anno e rischiare di vedere allontanare per tanto tempo migliaia di tifosi appassionati.
Ci aspettiamo, vice versa, che se gli elementi sopra descritti non fossero riscontrati, SG e Romagnoli diano atto del fatto che non esistono le condizioni per proseguire tale collaborazione, rompano la loro collaborazione e SG apra la strada ad eventuali altri opzioni (quella delineata con il comunicato 6 agosto 2010 della Fossa dei Leoni comunicato che esprimeva, allora come oggi, il sentire dell’Associazione, che della Fossa era emanazione, la strada che ancora oggi potrebbe e dovrebbe essere perseguita e sulla quale l’Associazione stessa si potrà impegnare direttamente cercando l’unità dei tifosi e il coinvolgimento di altri imprenditori)
Insomma, una scelta quella di SG e Romagnoli che chiediamo sia presa con alto senso di responsabilità e chiarezza e prestissimo. Una scelta che non può più essere rinviata in considerazione dei tempi tecnici che ci vorranno, non tanto per i tempi “burocratici” di costituzione di una società, ma per quelli di “costruzione” di una società e di una squadra. Una scelta all’esito della quale a ciascuno di noi sarà finalmente consentito di capire e, legittimamente, di emettere giudizi su quanto accaduto. A quel punto, sarà arrivato anche il momento della nostra scelta.
Con l’occasione ed in attesa di queste risposte e questa scelta, il Direttivo ha decisione di convocare per la serata del prossimo 23 maggio 2011 ore e luogo da comunicare – purtroppo il Benassi non è disponibile fino alla fine di giugno – l’assemblea della nostra Associazione, occasione per un necessario adempimento formale quale la approvazione del bilancio, ma soprattutto per un confronto di tutti gli associati sulla via che, a quel punto, questo Direttivo verrà a proporre.
L’invio alla nostra assemblea è esteso anche ai rappresentanti (se non associati) di tutti i gruppi di tifosi organizzati . Non solo quindi ai rappresentanti del direttivo della Fossa, ma anche a quelli numerosamente meno rappresentativi. A tutti assicuriamo uno spazio di intervento.
Crediamo sia una occasione da non perdere, una possibilità di uscire da questo assordante silenzio.

PS – Sacrati: sgombriamo il campo da qualsiasi equivoco: il Direttivo dell’Associazione aspetta una sola cosa da Gilberto Sacrati: che si faccia da parte. Glielo avevamo chiesto nell’unico incontro avuto con i suoi rappresentanti nel luglio 2010 e glielo ripetiamo oggi: caro Sacrati, se veramente non ci sono le condizioni per il fallimento come lei ed i suoi avvocati continuate a sostenere (fallimento, ben inteso, che farebbe male a tutti, creditori – fisco, Bagaric, giocatori con lodi Fip, Comune di Bologna compresi) due ipotesi:
(a)     liquidi la società, cerchi  transazioni con tutti e liberi gli ostaggi. Mettere in liquidazione volontaria la società Fortitudo Pallacanestro S.r.l. significherebbe l’automatica – a luglio – revoca dell’affiliazione della società dalla FIP, la definitiva fine di ogni diatriba; marchio, Paladozza, settore giovanile, 103: basta ostaggi, fine dei giochi. Palla definitivamente in mano alla SG, per il marchio e la ricostruzione, senza aspettare esiti di cause magari già vinte, ma comunque da portare avanti. Paladozza liberato ed in mano al Comune che deciderà secondo diritto. Ragazzi del settore giovanile liberi di proseguire la loro carriera dove vogliono o possono. 103 disponibile per la richieste di chi ne abbia diritto; oppure
(b)    la rimetta in sesto perfettamente, faccia transazioni, accordi con il comune e con tutti quelli che asseriscono di avere pendenze, chiarisca la questione marchio con SG, trovi un titolo sportivo, costruisca un progetto serio con gli stessi elementi essenziali che abbiano sopra, lo faccia subito (il tempo è scaduto ampiamente e Sacrati deve dirci immediatamente se ha questa intenzioni e dimostrare a tutti che ha i mezzi e la possibilità per farlo) e la ceda a terzi e esca dalla partita;
Altrimenti, sia chiaro che questa Associazione, finché ci sarà questo Direttivo,  mai potrà pensare di seguire lui e la sua srl o anche solo di dialogare con lui e la battaglia sarà sempre e comunque quella di cercare di obbligarlo a liquidare la società o a cedere la società a chi possa essere in grado di darle un vero futuro, una nuova dignità.

6 maggio 2011, il Direttivo

Enza Citriniti, Federico Dettori, Federico Faldini, Gian Marco Magagnoli, Marco Santucci

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Parliamo del progetto

Ciao a tutti, sono un pò preso da altro.

L’altro giorno ho parlato con Federico Dettori, mi ha raccontato dell’incontro che avrebbe avuto giovedì sera con SG e Romagnoli.
Oggi mi ha mandato due righe di quanto detto e presto riferirà le proposte dell’Associazione.
Ci sentiamo.

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Estiqaatsi

La Notizia

il commento del Grande Capo: "Estiqaatsi...

Per i fan di Lillo e Greg e di 610.
Estiqaatsi! (pron: esticazzi). L’unico commento a questa “notizia” che valeva la pena di essere pubblicata solo per poterci mettere vicino la faccia del Grande Capo; personaggio creato dalla coppia Lillo e Greg per  Sei Uno Zero,la trasmissione che va in onda tutti i pomeriggi su Radio 2.
Se non la conoscete (e vi perdete qualcosa) potete scaricare il podcast dal sito di Radio 2 a questo link .

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Forthigate

Cancellieri & Formiglio

(…) nei giorni scorsi in Piazza Trento e Trieste sarebbe stato recapitato un esposto, riguardante appunto la partita tra Gilberto Sacrati e il Comune di Bologna, che in questi giorni sta vivendo probabilmente la sua fase finale.
Il dossier – rigorosamente senza mittente – sarebbe stato recapitato in Procura (indirizzato a uno specifico PM, già responsabile dei reati contro la pubblica amministrazione), al Comune e anche ad alcuni organi di informazione, tra cui la trasmissione televisiva Report.
Il contenuto cercherebbe di dimostrare che nella “mala gestio” del PalaDozza Buccia-man (ndr. mia licenza poetica) ha colpe limitate, e le responsabilità principali andrebbero cercate altrove.
Ci sarebbero inoltre nomi di personaggi e aziende coinvolte nella faccenda: politici, sportivi, imprenditori, ditte appaltanti, con ampia dovizia di particolari.
Per ora ovviamente sulla faccenda vige il massimo riserbo, nei prossimi giorni vedremo se l’invio di questa missiva avrà conseguenze
(…)

Da bolognabasket.it

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Uno scoop di niente

www.fortitudoperamore.it

Ciao a tutti,
ci sono più di un paio di cose da dire oggi:
1 – oggi è partito il sito dell’APASPA, all’indirizzo www.fortitudoperamore.it.
Credo che in poche città ci sia così tanto internet intorno ad una squadra, se poi consideriamo che la Effe gioca in “B” allora è record di sicuro…
Il sito della Fossa e di Quelli che c’è da un sacco di tempo, così anche quello di aquile biancoblu. Da un paio di anni è comparso questo di Chiamami Aquila e adesso prende forma quello dell’Associazione. Bè poi ci sono i tanti gruppi facebook e il blog (con la pagina facebook) della Fortitudo Conad. Dimenticavo, e mi scuso con Igor, dnabiancoblu.org sito del gruppo DNA Bianco Blu club fondato nel 1990.
2 – L’allegato mancante. Mi è arrivato ieri sera.
Però ho scoperto che lo conoscevano già in tanti; voi che leggete siete, come me, indietro come il Medioevo…

In due mi hanno detto “io ce l’ho ma non ne parlo perchè non voglio fare polemiche” e un paio di amici mi hanno detto che l’hanno letto. Poi leggendo i giornali dell’ultima settimana ho letto che Bucciaman e Mr E-Vita hanno già detto praticamente tutto. Poi ho chiesto a un avvocato e mi ha detto che non dovrei correre nessun rischio ma che con Buccia non si sa mai. Insomma stavo pensando se pubblicarlo o no, poi ho letto stamattina che Buccia è OUT.

Al proposito pubblico, per gli starnieri (i soliti: il Mexicano, Gianni e Bebbe NY), i titoli di Corriere Carlino e Repubblica e l’articolo di Selleri sul Carlino di oggi:


«QUESTA MATTINA (ieri, ndr) è stato notificato l’atto con cui la società di Sacrati non ha più i requisiti per gestire il PalaDozza, di conseguenza il soggetto interessato deve abbandonare l’impianto».
Non usa mezzi termini il commissario del Comune di Bologna Anna Maria Cancellieri che ieri pomeriggio ha incontrato, insieme al subcommissario allo sport e all’urbanistica Michele Formiglio, Luigi Melegari, in rappresentanza ndella famosa Ati che eseguì i lavori di ristrutturazione dello storico impianto di Piazza Azzarita e Giulio Romagnoli il patron della Conad Fortitudo.
«Nell’atto – prosegue il commissario Cancellieri – vengono determinati i motivi per cui gli accordi previsti dalla convenzione non siano stati rispettati e, quindi, decada il ruolo di gestore». Le motivazioni possono essere sostanzialmente suddivise in tre categorie.
Primo, da due anni la Fortitudo Pallacanestro srl non chiede il permesso al Coni per lo svolgimento di eventi extrasportivi;
secondo la società di Sacrati non disputa con una sua prima squadra un campionato senior,
terzo le tariffe applicate alla Pallacanestro Budrio per disputare i propri incontri interni, sono molto superiori a quanto indicato dalla convenzione che regola la gestione ndel PalaDozza. Il proprietario della Fortitudo Pallacanestro srl ha già dichiarato che si rivolgerà al Tar e l’avvocato Caterina Caterino che lo rappresenta sta lavorando alla stesura del ricorso. La cosa, però, non sembra preoccupare particolarmente Palazzo d’Accursio.
«Attendiamo di conoscere quali siano le sue future intenzioni, ma voglio che siano chiare due cose: noi non rinunciamo al credito che il Comune vanta nei confronti della sua società, né accetto che su questa vicenda si accendano polemiche. E’ un suo diritto rivolgersi al Tar, ma il ricorso non ha il potere di sospendere l’atto». Parole che lasciano intendere come nel giro di una settimana il Comune emetterà un secondo provvedimento in cui alla società di Sacrati verranno date 24 ore di tempo per lasciare gli uffici e consegnare le chiavi. Terminata questa fase, l’amministrazione, cosa tra l’altro già annunciata mesi fa dalla stesso commissario, è intenzionata a citare per danni la Fortitudo Pallacanestro srl per recuperare i 6.4 milioni di euro che ha speso per la sua inadempienza nei confronti del Credito Sportivo.
Infine, una volta conosciuto l’esito dell’eventuale ricorso al Tar, la società di Sacrati ha tempo sessanta giorni per presentarlo, il Comune procederà all’individuazione di un nuovo gestore. «Dobbiamo fare un passo alla volta, prima va concluso il percorso con Sacrati: le tempistiche saranno veloci anche se ora non posso quantificarle. Bisogna tener presente che il nostro provvedimento non scioglie l’Ati, un soggetto che rimane ancora attivo nella gestione del PalaDozza». Da questo punto di vista il lungo colloquio tra l’amministrazione, Melegari e Romagnoli lascerebbe intendere come si propenda per una sostituzione Sacrati- Romagnoli, sebbene il commissario non lasci trapelare nulla da questo punto di vista.
«Con Romagnoli ho parlato – conclude la Cancellieri – in quanto soggetto coinvolto nella situazione e vicino all’ Ati». L’imprenditore bolognese, però, non ha mai nascosto la sua volontà di voler gestire il PalaDozza, e l’accordo tra Comune, Ati e patron della Conad Fortitudo, non sembra essere così lontano.

Poi leggetevi Trebbi su Bolognabasket.it e avete un quadro quasi completo.
A questo punto non lo pubblico, se lo volete leggere mi scrivete e ve lo giro.

Alla prossima.

P.S.: andate a vedere la mostra su JOSÉ MUÑOZ al Museo Archeologico, poi mi raccontate.

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FortiLeaks

Ernie Souchak

Ciao a tutti, il post di ieri ha mosso un pò le acque.
Oggi mi sembra di essere Ernie Souchak il protagonista del film “Chiamami Aquila” giornalista a Chicago che insegue notizie scomode (tra l’altro il cappello di Belushi/Souchak è appoggiato in alto a destra nel blog).
Ho ricevuto diverse telefonate e mail e sembra che la prossima settimana (martedì?) mi arriverà la fotocopia del famigerato documento.
L’allegato mancante.
Avere un blog ed essere stato per più di un anno in contatto un pò con tutti (Comune, giornalisti, tifosi, amici della Effe e varie persone vicine e lontane) ti da il vantaggio che poi alcuni ti leggono.
E come nei film ti danno la “soffiata”.
Forse.
Il puzzle va avanti, abbiamo letto (chi ne aveva voglia) tramite la Fossa e Bolognabasket.it i documenti relativi a delibere e convenzione tra Comune e Ati. Poi le lettere che, come due innamorati in lite, si mandano Bucciaman e Mr E-Vita (come lo chiama oggi Faggiano) e a breve potremmo (spero) avere l’accordo 09.09.2010.
Intanto domenica alle 18 la Fortitudo Conad gioca al PalaDozza contro Caorle che ha in squadra Lungo Maltese al secolo Samuel Deguara nato il 21 gennaio 1991 a Malta, diversamente da Corto Maltese che è nato il 10 luglio 1887 a La Valletta, Malta…

ULTIMAORA.
Federico Dettori presidente dell’APASPA* ha postato un commento che è più giusto stia qui:

Approfitto del post di Nino per informare tutti che nella giornata di martedì 8 contiamo di mettere in linea il sito dell’Associazione   www.fortitudoperamore.it .
Proveremo a farne un luogo di scambio di informazioni, documenti, notizie ed opinioni su quello che succede, di raccolta di proposte e stimoli per chi ha promesso di lavorare per “ridarci la Fortitudo” e uno strumento di lavoro e incontro per tutti i tifosi che “Rivogliono la Fortitudo“.
Leggo i vari commenti e parlo con tifosi tutti i giorni: c’é purtroppo in giro – ed è innegabile – un diffuso senso di disagio, indeterminatezza e paura. Non è per forza colpa o responsabilità di questo o quello, è che la situazione non si risolve e, se vogliamo rischia di complicarsi ogni giorno di più. E noi cosa facciamo, continuiamo a fare i fronti qpro-quello e contro quell’altro? Rispettiamoci e lavoriamo insieme.
Dobbiamo, dico dobbiamo, trovare o ritrovare quindi almeno compattezza ed unità verso un solo scopo comune, che è quello che abbiamo in testa e nel cuore: vedere giocare di nuovo una Fortitudo in cui ciascuno di noi si possa identificare, senza dintinguo, senza ma e senza se. L’associazione può essere, per il momento, il mezzo su cui attuare una ritrovata compattezza, per farci sentire, per essere di aiuto. Poi, vedremo tutti insieme cosa farla diventare … Io ho paura, ma ci credo ancora!

*APASPA =Associazione Per Amore Solo Per Amore

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Lettera

la lettera di Bucciaman

L’intestazione della lettera dice, tra l’altro:

Fortitudo Pallacanestro Società Sportiva Dilettantistica A R.L. Anno di Fondazione 1932 – CAMPIONI D’ITALIA 2005-CAMPIONI D’ITALIA 2000-COPPA ITALIA 1998-SUPERCOPPA 2005-SUPERCOPPA 1998-UNDER 18 1989-UNDER 16 1993 – 2006-UNDER 14 1976 – 1990 – 2000

Sigh! Sembra un secolo.

Oggi Bolognabasket pubblica stralci della lettera che Sacrati – l’uomobuccia / bucciaman, (come Sand-man o Octopussy o Dr. Destino, un anti supereroe dove la Effe è il nostro eroe) ha scritto a Romagnoli e al Comune. Pubblico la fine e chiedo: dov’è l’allegato?
Perché a questo punto ci piacerebbe leggere l’accordo del 9 settembre dello scorso anno. Solo per capire cosa c’è di vero nelle parole della lettera.
Faccio ironia quando non c’è da ridere? Andiamo. In questo nevoso inizio marzo non si può fare altro che alleggerire.
Non prendo posizione pro o contro nessuno, penso che chi va a vedere questa Effe un po’ tarocca dimostra gran cuore per lo scudo e l’aquila e grande passione per la pallacanestro perché, (come dice Fiorello quando imita La Russa) diciamocelo, in sé non è un gran basket.
Dall’altra parte chi ha da sempre certificato la sua passione immensa per la Effe (la Fossa) si è presa la briga di andare a fingere un derby e prendersi la croce dall’innominato che probabilmente non vedeva l’ora di fare quella gag.
E’ giusto che ognuno se la viva a modo suo.
Il mezzo a tutto bucciaman.
Che stagione strana.
A presto.

OGGETTO: Fortitudo Pallacanestro SSDa R.L. / Pallacanestro Budrio ASD

… Prima si è lamentato di non aver potuto giocare partite nelle giornate in cui, contrattualmente era già previsto il mancato utilizzo e, poi, che il Comune di Bologna ritiene che non doveTe pagare. E adesso mi chiede se Pallacanestro Budrio può giocare a Palazzo il 06.03 p.v.? Certo che può farlo!!! E chi glielo può impedire!!!
Non è forse vero che Lei è il Presidente della Fortitudo?
Per noi della Fortitudo Pallacanestro SSD a RL Lei
è il presidente dell’ Associazione Dilettantistica Pallacanestro Budrio!
Ma solo per noi perché, a quanto pare, la confusione impera!
Distinti saluti.
(Fortitudo Pallacanestro SSD a RL) Gilberto Sacrati
All.ti
accordo 09.09 2010 e scheda contabile Pallacanestro Budrio

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Che buccia 2.


Ormai siamo alla satira, pubblico parti dei virgolettati delle dichiarazioni dell’uomo del 103:

«…Non occorrono tanti soldi, escluso il presunto debito con il Comune, ci vorrebbero due milioni di euro.”

Ospito Budrio al PalaDozza e gli presto il marchio solo perché qui ci sia ancora una F a circolare».

«… ho fatto un sopralluogo sul tetto con i tecnici del Comune ho fatto notare come le guaine fossero ancora quelle di cinquant’anni fa».

«… l’anno prossimo voglio tornare a giocare con il marchio che abbiamo in affitto fino al 2014».

«…lo continuo a lavorare per darle un futuro.»

Continuo a lavorare...?
Dai Gil, ogni tanto riposati.
Perchè, direi che così è sufficiente!


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Che buccia.


Su Repubblica di oggi un intervista a Sacrati, pubblico il virgolettato.
Solo per tenerlo archiviato:

“La convenzione dura fino al 2020, il marchio è mio fino al 2014 e nascondere la Fortitudo vera per crearne una posticcia è la strada sbagliata. Vado avanti anche col Parco delle Stelle. Se sono io a dar fastidio mi faccio indietro, ma se dovessi cedere tutto a terzi, e presto ci saranno novità, la Fortitudo, quella vera, deve ripartire e rinascere”.

“Se tra 4 anni saremo costretti a restituire il marchio, ne avremo uno nostro, registrato, con il numero di affiliazione la vera squadra cittadina è la Fortitudo, Budrio non c’entra niente. E il commissario Annamaria Cancellieri ha detto un anno fa di non voler assistere al fallimento della Fortitudo. Quella vera. Io non mollo”.

“Io non mi faccio da parte, noi abbiamo ancora le squadre giovanili, i bambini del minibasket, faremo ripartire la squadra, è ormai diventata una questione di principio, ma io non voglio disperdere il patrimonio della Fortitudo per la città. Se la Fortitudo fallisse, il Comune non vedrebbe un soldo e si metterebbe una pietra su tutto, mentre bisogna entrare nel merito del debito da 6,4 milioni”.

“Ma non abbiamo avuto nessuna risposta (dal comune), è passato un anno mi danno per morto, ma non è così. Abbiamo chiesto di sederci attorno a un tavolo, non ci hanno dato la sedia, adesso ci difenderemo”.

“Noi non abbiamo fatto altro che dare in uso, per qualche partita, il campo alla squadra di Giulio Romagnoli ma questo era già stato fatto anche in passato, quando non ero ancora diventato presidente, ed è tutto regolare. Stiamo facendo sacrifici, pagheremo anche le bollette, ma tutti quelli che se la prendono con noi poi sono in arretrato con l’affitto. Io non mollo: se il problema è che la squadra di Budrio gioca sul nostro campo, disdiciamo il contratto con loro“.

Cosa ne dite?
Bè dobbiamo constatare che l’uomo ha della buccia.
Credo che ce ne voglia parecchia per dichiarare oggi “non voglio disperdere il patrimonio della Fortitudo“.
Sono curioso di sentire, nei prossimi giorni, le repliche di SG e di Romagnoli.

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Super Aurelio

Aurelio, Armando Caselli e Germano Gambini alla festa del Fortitudo Basket Club di Molinella il 14-10-1987

Ciao a tutti, ho seguito il dibattito su Chiamami Aquila e, tranne qualche caz…dettato dalla buona fede dell’enfasi, il tono è stato di grande correttezza. Grazie.
Però nessuno è riuscito a dirmi chi è il signore tra il Barone e Dario Danielli nella foto del post: “Nuovo post“.

Posto questa foto che mi ha mandato Aurelio (il boss del Fortitudo Club di Molinella a sin. nella foto) con Armando Caselli e Germano Gambini (nell’ordine vice presidente e presidente Fortitudo). Risale all’epoca Yoga, la Fortitudo di
Di Vincenzo
, Zatti, Bucci, Bryant, Garnett, Albertazzi ecc.
E’ proprio una gran bella foto Aurelio e ti ringraziamo tutti.

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7·febbraio·2011 · Associazione per amore solo per amore

Ciao a tutti, stamattina mi ha scritto Federico Dettori presidente dell’Associazione per le ultime notizie .
Pubblico integrale la sua mail:

Caro Nino, in attesa di aprire finalmente il nostro sito – posso anticipare a tutti che il dominio che abbiamo registrato e’ fortitudoperamore.it e che ci stiamo lavorando – devo chiederti ancora ospitalità per una riflessione che vorrei condividere con gli associati e tutti i tifosi fortitudini.
Ti ringrazio.
Federico.

Essere non essere …
La scorsa settimana abbiamo letto sui quotidiani qualcosa sul futuro della nostra passione. Si tratta in tutti i casi, a ben vedere di semplici supposizioni basate su qualche dichiarazione striminzita dei protagonisti o su interpretazioni di comportamenti o fatti di cui, spesso, si sono solo avute informazioni indirette.
Venerdì un giornalista che aveva provato a raccontare lo stato della situazione, e’ stato chiamato da altri due giornalisti ad interpretare il proprio articolo in una trasmissione radiofonica. I protagonisti diretti invece non si espongono direttamente; tutti suggeriscono di fidarsi, che sarà fatto e annunciato questo, che quello non potrà accadere mai, che tra qualche settimana (di solito sono un paio) si sarà fatta chiarezza.
Noi stessi, nel nostro comunicato ultimo, abbiamo solo annunciato “tra poco” vi diremo quello che sappiamo. Ma attendiamo, aspettiamo appunto.
Tutto ciò può legittimare alcune doglianze (l’associazione ha mollato, non serve a nulla)
Secondo voi non abbiamo cose (fatti) da raccontare, interpretazioni da dare? Interpretazioni e fatti che si basano su quello che quotidianamente chiediamo e sollecitiamo ai protagonisti?
Le abbiamo, eccome se le abbiamo. E non abbiamo smesso neanche una sola settimana di chiedere e sollecitare.
La verità è che quando chiedi, domandi, offri aiuti, consigli, soluzioni – spesso pure sollecitati – e ti viene chiesto di pazientare nel rispetto della massima riservatezza, per il bene della F e soprattutto per il rispetto delle persone che assicurano di star lavorando in quel senso, lo fai.
Così passano le settimane ed i mesi.
Ci chiediamo però, quelli di cui abbiamo così rispetto dimostrano lo stesso rispetto per la nostra fede, la nostra passione? Non è forse scaduto il tempo delle semplici richieste di pazientare ed il momento di chiedere di rendere pubblico cosa succede, quali sono i precisi programmi e come si intende trovare una soluzione? Tutti abbiamo mille domande, è dunque arrivato il momento di tirarle fuori ed ottenere risposte?
Di alcune di queste domande, peraltro, sappiamo già le risposte; è il momento di divulgarle, è il momento di fornire le nostre circostanziate interpretazioni sui fatti che conosciamo? E’ il momento di discuterne insieme e di formalizzare le domande cui, invece, sembra ancora non esserci risposta?
O dobbiamo aspettare di essere smessi di fronte a fatti compiuti, a scelte avvenute, a delibere prese, ad un comunicato stampa da dover accettare per come è, delegittimati dal nostro stesso attendismo, dal nostro rispetto verso chi sarebbe invece legittimato ad agire e dire?
Cosa è meglio per assicurare il futuro alla nostro squadra?
E non sarà forse proprio per via di tutto questo silenzio che si sta affievolendo l’interesse e, insieme, la speranza?

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Grazie Paolo 2

coreografia Fossa in un derby

Grazie a Paolo che raccoglie la richiesta, che vi avevo fatto qualche tempo fa, di raccontare aneddoti e storie che riguardano la Fortitudo.
Eccolo:
“Sul tema tifosi della F ovunque e comunque vi racconto questo aneddoto di cui sono stato testimone nel gennaio 2005 a Mosca.
Mi trovavo in un bistrot della capitale russa e sui display trasmettevano immagini dello sport moscovita. Arrivato il momento del basket hanno inquadrato l’amico Messina allora coach del CSKA intento a lamentarsi con un arbitro. Nel silenzio del locale (i russi amano mangiare nel più rigoroso silenzio) da un tavolino si alza il classico italiano medio e con la mano protesa verso lo schermo esprime con voce baritonale la propia simpatia verso il prode Ettore: MESSINA SEI SEMPRE UN VIRTUSSINO DI M… Applausi degli avventori russi traducendolo forse come un complimento verso il al proprio coach.
Per la cronaca l’osannato strillone era un fortitudini di Castel San Pietro a Mosca per lavoro.”

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Ultime dell’Associazione per amore solo per amore o APASPA

Ciao a tutti e soprattutto a Igor che rimetto subito tra i preferiti. 😉
Il titolo del post è praticamente rubato a Gipi, non so se qualcuno ha letto la sua graphic novel LMVDM – La mia vita disegnata male. Molto carino.

Le ultime sull’Associazioneper amore solo per amore“.
Come saprete, nei giorni successivi aelle dimissioni di Renato Palumbi da Presidente da presidente del Consiglio Direttivo della Associazione, i restanti membri del consiglio stesso – Enza Citriniti, Federico Faldini, Paolo Santi ed il sottoscritto – all’unanimità, hanno chiesto a Federico Dettori di assumere il ruolo di nuovo consigliere e Presidente.
Federico, dopo averci ragionato su e avviato una serie di “consultazioni” con molti dei protagonisti delle vicende intorno alla Fortitudo, ha deciso di  accettare e all’inizio di questa settimana il Consiglio Direttivo, ai sensi dello Statuto vigente della associazione, ha provveduto alla formale nomina.

Federico mi ha chiesto di pubblicare le righe che seguono.

Con il cuore, con la testa.

La nascita della nostra associazione è stato un evento straordinario la cui portata non può essere trascurata. Sotto la spinta propulsiva e l’entusiasmo della Fossa dei Leoni, molti tifosi che sino a quel momento vivevano da spettatore e loro malgrado le vicende riguardavano la Fortitudo da lontano hanno voluto provare ad essere protagonisti, a dare una mano, ad uscire allo scoperto.

Ci siamo ritrovati in tanti e tanti (più di mille) siamo rimasti anche dopo che – a seguito delle vicende estive – con il comunicato del 15 settembre 2010 il Direttivo ha dettato le linee programmatiche di quello che pensava dovesse essere il programma da seguire e dopo che qualcuno – del tutto legittimamente – ha ritenuto di non vedersi rappresentato in quel nuovo corso.

Oggi, in una situazione che continua purtroppo ad essere confusa, non chiara, a prospettive fatte di buone intenzioni ma, sostanzialmente, ferme al palo, credo si possa dire che il ruolo dei tifosi 

della Fortitudo, dei suoi sostenitori debba essere riaffermato e che questa aggregazione debba essere da tutti vista come una risorsa straordinaria per qualsiasi progetto si muova attorno alla fortitudo.

Un ruolo di pancia, di cuore, ma non solo; un ruolo di testa, di idee, di attenzione critica, di spinta propulsiva. Un ruolo proattivo perché siamo persone capaci di capire cosa succede, di valutare, di informare, di agire senza strumentalizzazioni, senza secondi fini, senza che possa  Siamo capaci di farlo anche è soprattutto perché siamo liberi ed indipendenti.

Da qui la scelta del Direttivo di affidare ad un tifoso che prima di queste è un avvocato, un tecnico un professionista, il ruolo di Presidente in questa fase.

Ricercare, essere coinvolti, capire, vigilare, informare e agire (nell’ordine preciso in cui ciò è stato declinato) il nostro ruolo in questa fase.

Partiamo da una scopo associativo precisato già a settembre con la approvazione del nuovo Statuto (*in fondo il Pdf scaricabile) che all’articolo 1.  recita : “Lo scopo dell’Associazione, che ha durata illimitata nel tempo e senza scopo di lucro, è di sostenere la squadra di pallacanestro “Fortitudo Bologna” – con cioè intendendosi la squadra di pallacanestro che potrà legittimamente ritenersi emanazione e affiliata alla Società Ginnastica Fortitudo, con sede in Bologna, via San Felice 103, squadra la cui attività sportiva è contraddistinta dai colori bianco-blu e dal simbolo della “F” scudata e alata – …”

Ripartiremo quindi dalla nostra storia, la SG Fortitudo e da lì vogliamo e dobbiamo proseguire, un confronto costante, tempestivo, che deve portare noi e SG Fortitudo ad agire congiuntamente, verso lo stesso obiettivo.

Continueremo a perseguire, ancora, l’unità di tutti i sostenitori Fortitudo, riconoscendo il valore delle diversità, delle appartenenze ai gruppi organizzati, facendo anzi di tale diversità e di tutte le esperienze e del capacità espresse dai gruppi – ed in primis dalla storia della Fossa dei Leoni – la nostra forza.

Avverseremo l’attività di chi non ha agito con chiarezza, non ha rispettato e non rispetta le regole, getta ed ha gettato fango sulla Fortitudo – in primis Gilberto Sacrati – continueremo civilmente e con tutti i mezzi mediatici e legali a disposizione a lavorare per costringerlo a passare la mano, perché si faccia da parte, di restituisca storia, trofei, marchio, ragazzi del settore giovanile alla SG Fortitudo o la affidi a chi, sempre sotto la affiliazione della SG possa proseguire quella tradizione.

Guardiamo con attenzione, rispetto, riconoscenza al lavoro di quelli che si stanno adoperando per trovare e/o favorire una soluzione – in primis al lavoro di Giulio Romagnoli .

Chiediamo però rispetto per noi e per la nostra storia, riconoscimento per il nostro ruolo e la nostra attività, coinvolgimento tempestivo e preventivo. Sappiamo capire le cose, sappiamo pensare, abbiamo capacità, siamo puri ed indipendenti, non perseguiamo secondi fini o fini personali: non permetteremo di essere tenuti all’oscuro, non permetteremo che non ci sia raccontato – tempestivamente – il vero, non permetteremo che le promesse vengano colpevolmente disattese.

Da un punto di vista operativo:

  1. Stiamo lavorando ad un sito che possa servire da strumento operativo per la nostra attività. All’interno, speriamo entro un  quindicina di giorni, troverete statuto, modalità per nuove iscrizioni, l’elenco ufficiale degli associati, uno spazio per commenti  e quanto altro riterremo/riterrete necessario
  2. Completeremo le restituzioni dei contributi volontari per quegli associati che ne hanno diritto. Eventuali ritardi sono dovuti semplicemente al fatto che in molti casi sono completi e/o errati vostri dati
  3. Valuteremo, anche a seconda delle reazioni che riceveremo, la opportunità di una adunanza generale degli associati da tenersi verso la fine di febbraio.

Per il momento è tutto. Cominceremo presto a fare il punto della situazione ed a raccontarvi quel che sappiamo e come la vediamo. Scusate il ritardo.

*Qui sotto il link per scaricare il pdf dello statuto.

2010-09-15 Nuovo Statuto Associazione

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Nuovo post

Che cartola!

Ciao a tutti,
sto aspettando da un amico la sua collezione di autografi del Barone, mi a detto che ne ha una decina… li pubblico tutti!

Concordo su quello che dice il mio, ormai, amico (che non conosco personalmente ma con cui condivido molti pensieri) mexicano ci sono tanti luoghi in cui parlare della Fortitudo di oggi.

O delle Fortitudo di oggi. Ero l’altro giorno a salutare un caro amico, Carlo Della Valle. Carlo è stato il primo playmaker moderno, 2 metri di statura, abbiamo condiviso 2 anni a Torino. Suo figlio, Amedeo, gioca a Casale e l’altro giorno giocava contro la Fortitudo, al Paladozza, la Fortitudo di Sacrati allenata da Breviglieri. Ieri sera ero a cena con Ugo e Magù, da Totò. Con Ugo ci siamo incontrati in Furla, dove lui allena i ragazzi della Fortitudo SG. Poi chiacchierando a cena mi diceva Ugo che Fortitudo Conad gioca i campionati Under 19 e Under 17.
Un pò di confusione può esserci.

Ma non è di questo che voglio parlare, intervengo sulle discussioni che state avendo. Non sugli argomenti ma sulle discussioni. Di 53 post che a oggi ci sono sotto a “Ultimo saluto” già il secondo inizia con “non c’enta nulla ma…”. Ecco, non c’entra. Non sono drastico come Mex ma credo Igor che non stai dicendo qualcosa di utile facendo la punta su qual’è il post in cui si parla di Germano. Nei miei ultimi post ho parlato di personaggi cari alla storia Fortitudo: Marco Facchini, Vincenzo Tardini, Germano Gambini, Giacomo Zatti e Massimo Iacopini. In mezzo un post di commento alle situazioni attuali. In generale quello che mi piace fare sul MIO blog è raccontare e raccontarci attraverso nostalgie più o meno vecchie. Creando insieme post in cui si raccontano storie che hanno la Fortitudo come comune denominatore, come il post Grazie Paolo. Per me quella è la mia identità.
Aspettando e cercando di capire se e quante Fortitudo ci sono nel futuro e riconoscermi in pieno in una.  Mi piace Don Sandri che dice “Vorrei ribadire che la SG Fortitudo nutre ancora piena fiducia nel progetto” meno quando dice “Mi auguro che molto presto si passi ai fatti e che si possano mantenere le promesse”.

Per il resto speriamo che Lamma si riprenda e che Carretta rientri presto.
E, scusa Andy, sono un pò antico ma è così.
E, Marco, contieniti.
E, a Marco dei Gessi: bei torelli eh?

P.S.: chi è il signore tra Dario e il Barone?

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L’ultimo saluto

un saluto a Germano

Jack (striscio) Iaco e me in una foto della metà degli anni ottanta. Siamo diventati amici e condiviso cose e case a Bologna, eravamo Yoga.
Penso a com’era. Via Riva Reno con Tempest, la Furla per qualche allenamento, Andalò, gli spogliatoi vicini ai cugini, la 127 bianca di Giacomo, il Borghi e la Bergonza e a tutto quello che succedeva e che condividevamo spesso anche con Paola la figlia di Germano (un bacio).

L’ultimo saluto a Germano Gambini sarà domani alle 11 in Certosa.

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Ciao Germano

Germano Gambini presidente Fortitudo, il mio.

Era una mattina di luglio del 1983 quando arrivai all’appuntamento in sede della Fortitudo, o almeno così credevo perché l’aver sbagliato Santo mi costò la prima figura di m… a Bologna: ero andato in via Santo Stefano 103, non so perché ma fu lì che cercai la sede della società.
Un custode gentile mi disse che ero dalla parte opposta, arrivai
quindi in ritardo e poco allegro in via San Felice. In Fortitudo mi aveva voluto Germano Gambini, presidente, che era in sede ad apettarmi insieme a Renzo Angori, ds, e quello che sarebbe diventato compagno di appartamento e poi caro amico: Massimo Iacopini.

Molti dei ricordi più cari che ho come giocatore sono legati a quegli anni che non avei avuto se Germano non mi avesse voluto a Bologna dopo avermi visto giocare con la Pallacanestro Reggiana al torneo di Imola dove c’era anche la Fortitudo con metà squadra giovanile. I suoi modi pacati e la paternalità con cui ti parlava erano proverbiali.
Ci siamo rincontrati l’anno scorso alla presentazione di un libro di Concetto Pozzati mio ex professore all’Accademia di Belle Arti e suo ex compagni di squadra.
E’ stato molto bello rivedersi dopo così tanti anni e provare quell’affetto che, insieme alla stima stima che sentivo per lui, non era cambiato.
Dal sorriso e la stretta con cui ci siamo abbracciati credo neanche in lui.
Ci vediamo venerdì Germano per l’ultimo saluto.

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Santo Stefano

Ciao a tutti, non è solo per il buonnatale (a Andy) già andato, ma è soprattutto per dire che in questi tre mesi sono successe un sacco di cose (e io che pensavamo che fosse stata un estate piena per i fortitudini…)

Adesso ci troviamo (leggo sui giornali) con il Palazzo corteggiato dal trombato (dal Bologna) che farà di tutto per togliere il blu al PalaDozza.

Dall’altro Romagnoli che si impegna col Bologna F.C. (dicono i giornali).

Da un altra ancora Sacrati che non molla.
Sopra alle parti l’associazione che vigila, quasi in sordina, grazie all’avv. Dettori.
Infine sul campo mezza squadra infortunata.
Basta?

Del PalaDozza non vale la pena parlare, si è capito da tempo che è un argomento che “viaggia” in un altra dimensione, sennò non si sarebbe spiegato il fatto che la SG Fortitudo Conad deve pagare l’affitto al Gil che gestisce un impianto del Comune e che deve a sua volta al Comune 6 e passa milioni.

Per quanto riguarda il Bologna forse è una buona notizia il coinvolgimento di Romagnoli, forse riuscirà a sua volta a coinvolgere gli altri nel progetto Fondazione Fortitudo.
In ogni caso la sua priorità è (deve essere) la Fortitudo per cui nel mese di gennaio si assisterà sicuramente ad un assestamento nel rooster per giocare un 2011 con una squadra competitiva.
Secondo me è una priorità superiore all’ arrivo di un super D.S. come Teo.

Per l’associazione: si stanno concludendo le restituzioni, Dettori (Federico) sta dialogando con la Fossa… a proposito: io credo che i distinguo che la Fossa ha ribadito alle assemblee e in uno degli ultimi comunicati abbiano tolto forza all’associazione che senza una componente come la Fossa farà fatica a trovare una sua reale forza. Credo che da parte loro sia stata comprensibile l’astensione da Palazzo, meno la partecipazione ad altre partite, per niente il distinguo nei confronti dell’associazione.

Molti sanno che le divisioni nacquero per il comunicato del 22 agosto (vedi articolo) in cui diversi componenti della Fossa intravidero, da parte dell’associazione, un accettazione incondizionata del progetto di Romagnoli e una presa di posizione a favore. Invito chi ha voglia a rileggerlo e a segnalarmi (visto che l’ho pubblicato e quindi condiviso col dott. Serenari che lo ha scritto) i passaggi non condivisi. L’intento era quello di essere neutrali.

Da lì le strade si sono pian piano allontanate e tutto è diventato leggermente più difficile. Ma credo che l’associazione debba continuare ad esserci e a vegliare. Non deve fare niente di particolare tranne tenere le antenne dritte. L’estate scorsa abbiamo dato un segnale alle istituzioni ma soprattutto a noi fortitudini. Noi ci siamo. Possiamo aspettare o condividere, possiamo seguire o meno le varie situazioni ma siamo vivi.

Per la squadra diventa importante che la società, in questo gennaio dica come sarà la squadra da ora alla fine dell’anno.

P.S.: l’avevo detto in tempi non sospetti (Montano)…

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Tarulì

Gancio sinistro e gancio destro...

Vincenzo Tardini da Modena classe 1960, quattro anni in Fortitudo di cui uno da capitano. I&B, Mercury e Latte Sole (se non sbaglio).
Vari soprannomi tra cui Tarulì usato perchè le ginocchia non sono (state) delle più affidabili, probabilmente piene di tarli.
Ci conosciamo dalle giovanili alla CEM Cestistica Modenese del mitico Rodeghiero Erio e poi alla CDR la Città dei Ragazzi.
All’inizio degli anni 90 (qualche anno fa) al Torneo dei Giardini Margherita giocavamo contro, sulla palla a due mi disse: “ti dichiaro gancio sinistro e gancio destro“. Saltammo, lui la vinse perchè mi pestò un piede (mentre l’arbitro alzava e guardava la palla) impedendomi di saltare, poi nelle azioni successive fece canestro prima in gancio sinistro e poi in gancio destro, senza fare una piega e senza enfatizzare la cosa.

Mi ha lasciato un bellissimo commento su Marco Facchini che vale la pena pubblicare:

Nino ho fatto coppia fissa con Marco per briscola e tresette per 4 anni.
La battuta: “la lunga di bastoni!” mentre in pullman (ovviamente giocando a tresette) in autostrada si stava superando un articolato pieno di tronchi d’albero era un classico, con Dante che guardava le sue carte e non capiva o Marco (Bergonzoni) che si incazzava perché magari aveva lui il 2 o il 3 di bastoni e non era possibile che Marco avesse la lunga in mano …
Uomo favoloso, la leggerezza con la quale ha attraversato la vita resta scritta, nel bronzo
.”

Grazie Tarulì, anche da parte dei quattro che leggono il blog…

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